Continua il lavoro della Croce Rossa Italiana in Albania in sostegno della popolazione colpita dal terremoto negli scorsi giorni. Le violenti scosse hanno causato decine di vittime, centinaia di feriti oltre a migliaia di sfollati a causa dei gravissimi danni a case e infrastrutture. Come a Vorë (Tirana) dove i volontari Croce Rossa, con il coordinamento del Dipartimento di Protezione Civile e la collaborazione di altre organizzazioni, hanno realizzato un campo per gli abitanti capace di ospitare oltre 300 persone.

“È stato un momento di grande scambio con la popolazione” racconta Elena Strusi del Comitato di Taranto, coordinatrice dei volontari CRI partiti dalla Puglia, ora rientrati in Italia. “Il nostro obiettivo era non solo montare il campo ma insegnare alla popolazione a gestirlo in autonomia. Abbiamo lavorato fianco a fianco come una squadra, ci toglievano letteralmente gli strumenti dalle mani pur di rendersi utili e mostrare la loro gratitudine”. Nel campo anche tanti bambini: “Con loro si è creato un legame speciale -continua Elena – abbiamo portato colori, palloni e piccoli giochi per rendere le loro giornate meno pesanti. Ne è nato quasi un miniclub estemporaneo. La loro risposta è stata emozionante: dopo due giorni abbiamo lasciato il campo e ci hanno voluto salutare regalandoci dei disegni. Nella loro purezza c’è tutto il senso di fare volontariato”.

Croce Rossa ancora operativa con uomini e mezzi anche a Durazzo, dove è stato allestito il campo base dei soccorritori italiani. Tra i compiti del team CRI il supporto logistico, la realizzazione dell’impianto elettrico, idrico e dei servizi oltre alla preziosa attività di potabilizzazione dell’acqua (fino a 50 mila litri al giorno) realizzata grazie a unità specifiche (W.A.S.H.) partite dai centri CRI negli scorsi giorni e a tecnici specializzati. Un lavoro su più fronti portato avanti in coordinamento con la Croce Rossa Albanese, impegnata nella distribuzione di viveri e beni di prima necessità alla popolazione colpita oltre che in attività di supporto psicologico e in coordinamento con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) che ha inviato una delegazione per organizzare la risposta del Movimento Internazionale.